“Mekanik Destruktiw Kommandoh”. Un capolavoro. Un’opera che ha mostrato al mondo il genio di Christian Vander. Una composizione perfetta che ha definito un genere, con quelle reiterazioni suonate e cantate (in kobaiano) al limite dell’ossessione e con una sezione ritmica potente e innovativa. E che a distanza di mezzo secolo non dà segni di cedimento. Sono infatti passati cinquanta anni dalla sua pubblicazione e vengono ora festeggiati a dovere con la realizzazione di questo lussuoso cofanetto dal titolo “Une histoire de Mekanik”, in edizione limitata di duemila copie. Il box contiene un libro di 84 pagine ricco di foto, informazioni e articoli d’epoca, un poster/bandiera, una riproduzione della copertina in formato LP ed un certificato di autenticità numerato. Soprattutto, contiene ben sette vinili, che presentano otto differenti versioni di “MDK” (alcune completamente inedite) e ne mostrano praticamente l’evoluzione. Già il primo disco, infatti, contiene un live parigino risalente al 1972, un anno prima dell’uscita ufficiale. Non bisogna infatti dimenticare che i Magma hanno sempre utilizzato i loro concerti per proporre le loro composizioni già prima che esse arrivassero a completa definizione. Il palco era momento di condivisione col pubblico, ma anche laboratorio per delineare meglio le loro nuove idee. E non sorprende che questa versione ci permetta di ascoltare una “MDK” ancora embrionale, con alcune parti vicine a quelle che poi diventeranno definitive, ma anche con altre completamente diverse e caratterizzate da quel jazz-rock personale e da quei vocalizzi audaci e scorbutici ben presenti nei primi due album della band. Il secondo vinile contiene la prima incisione in studio di “MDK”, che però ha poi visto la luce solo nel 1989. In questa occasione la composizione si fa ancora più solenne, per merito della presenza del coro della Storchhaus, mentre i Magma erano in una formazione leggermente diversa da quella che immortalerà la trasposizione definitiva. Quest’ultima, ancora oggi vista come emblema della musica zeuhl, è contenuta nel terzo LP del box-set, in versione rimasterizzata. Si arriva al quarto vinile e qui ci sono due formati ridotti di “MDK”, uno per ogni lato. Nel lato A c’è un’esecuzione dal vivo nel 1994 da parte di Les Voix de Magma, ensemble essenziale con solo pianoforte, poche percussioni e un ampio parco cantanti. Nel caso specifico (e mai ascoltato prima ufficialmente) partecipa il coro di sessanta cantanti dell’ensemble Edgar Varese ed ovviamente sono le parti vocali a risaltare. Il lato B è invece occupato da “Baba Yaga la sorcière”, un rifacimento curioso per un coro di bambini ed un testo riadattato prevalentemente in francese. Insieme ai giovanissimi cantanti ci sono dei ragazzi che formano un numeroso gruppo strumentale con pianoforte, sax, clarinetto, percussioni, più una ricca sezione fiati. Registrato nel 1995 e pubblicato l’anno successivo è ora disponibile per la prima volta su vinile. E veniamo a quella che da molti è considerata la migliore versione in assoluto di “MDK”, registrata al Trianon di Parigi nel 2000 in occasione dei festeggiamenti per i trent’anni della band e presente in questo caso nel quinto disco. Si tratta di una performance strepitosa, al contempo granitica e raffinata, da parte di quella che è stata una delle line-up più longeve ed esaltanti dei Magma, con l’ausilio di una sezione fiati. Si salta poi al 2005 e ad un concerto al Triton (finora disponibile solo in DVD), con l’importante presenza dell’ospite Jannick Top al basso, al quale è concessa una parentesi solistica in cui fa valere il suo enorme talento. È un live finora inedito, tratto da uno spettacolo a Rennes del 2001, a finire tra i solchi dell’ultimo vinile del box, con protagonisti i musicisti che hanno registrato “Kahrtel”. C’è quindi un maggior dispiegamento di forze al canto, cosa che ha comportato qualche intrigante riarrangiamento nelle armonie vocali e nei cori. E lo stesso Vander si mette in mostra con un bel solo vocale in scat. Si conclude con quest’ennesima brillante versione la full immersion in “MDK”, nella sua storia e nelle sue varie mutazioni. Che fosse un capolavoro fondamentale era risaputo. Questa celebrazione in grande stile è dovuta e meritata.