Tra le diverse produzioni di Artemiy Artemiev, molte delle quali si sono contraddistinte per originalità e rigore musicale, “57 Minutes To Silence”, composto in collaborazione con il compositore e critico americano Christopher DeLaurenti, si annovera come una delle proposte più estreme del catalogo Electroshock: colonna sonora di un calderone infernale oppure del più sordido e deleterio esperimento scientifico, il concetto della musica elettroacustica di “57 Minutes To Silence” (difficile trovare un titolo migliore) si traduce in una programmatica exploitation di rumore stratificato e caos ragionato in cui vengono messi in risalto alcune delle tendenze più estreme della musica elettronica. E’ interessante notare come anche in questo caso, similmente ad altre produzioni Electroshock, l’insieme del disco sia strutturato in modo tale da suggerirci un particolare concept, anche se il reale significato dei brani appare inevitabilmente criptico ed enigmatico.. Sempre sul filo della non musicalità, i brani più interessanti sono quelli dalla durata più estesa, come “Received Through The Nebula” o “Transmission From The Coalfire”, in cui si percepiscono dei frammenti compositivi abbastanza riconoscibili nell’ambito ambient dark ed isolazionista, brani che vanno al di là degli “atmosferici” sferragliamenti industriali o di altri agghiaccianti e claustrofobici soundscapes... “57 Minutes To Silence” è un disco che procede lento e inesorabile verso il proprio scopo: esperimento in buona parte riuscito, anche se le potenzialità di Artemiev e DeLaurenti insieme lasciano intravedere ulteriori e migliori sviluppi che vanno ben oltre il discreto esercizio di elettronica (più o meno) contemporanea rappresentato da questo CD.