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TRION |
Tortoise |
Cyclops |
2003 |
NL |
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Nati dal desiderio di Edo Spanninga, tastierista dei Flamborough Head, di dar vita ad un album strumentale basato sul suono del Mellotron, i Trion fondono già nel nome buona parte delle proprie caratteristiche: Trion è infatti l'unione delle parole trio e Mellotron. Il trio è completato dal bassista Eddie Mulder (anch'egli dei Flamborough Head) e da Menno Boonsma, batterista degli Odyssice nonché cognato di Spanninga. Al tutto aggiungiamo una copertina che è una vera e propria imitazione dello stile di Roger Dean e possiamo dire che gli auspici per ascoltare un gran bel disco ci sono tutti.
Ad un primo ascolto l'album non è che mi abbia impressionato granché favorevolmente, devo dire: troppo facile solleticare l'attenzione del prog-fan medio con un lavoro in cui il protagonista assoluto è l'amatissimo Mellotron. Ad un suono che più carezzevole non si può tuttavia non si accompagna un songwriting appena decente. "Tortoise" comprende 11 canzoni per un totale di 50 minuti, con molti brani brevi, addirittura minuscoli, da un minuto o poco più. L'intero lavoro in effetti dà l'impressione di una serie di tavolozze contenenti schizzi ed accenni, appena delle idee buttate lì e non completate. I suoni sono costantemente su un profilo basso, carezzevoli e molto fluidi, quasi come delle tracce su cui costruire dei brani più complessi, con l'onnipresente Mellotron che accompagna una chitarra che ogni tanto si produce in liquidi e pacatissimi assoli, senza l'ombra di un'accelerazione o di qualche ruvidezza. Non pensiate che tutto ciò sia da me considerato un difetto: il problema è che, tranne poche canzoni, non fa a tempo a svilupparsi una melodia o un'idea di brano che già il pezzo sfuma e si passa alla traccia successiva... che promette... promette... promette chissà che cosa con quel Mellotron così invitante ed accattivante ed invece ci fa rimanere con un palmo di naso. Il primo album dei Trion offre bei momenti e sensazioni musicali piacevoli e delicati, ma alla fine lascia comunque insoddisfatti. Giudizio in bilico... anche se probabilmente sono l'unico che esprime perplessità su un lavoro che è stato osannato dalla critica Prog dei quattro angoli del Globo.
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Alberto Nucci
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