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MOSTLY AUTUMN For all we shared - The spirit of autumn past Cyclops 1999 USA

Guarda guarda, cosa discende dalle Highlands, chi l’avrebbe mai detto, ma soprattutto, chi se l’aspettava?
Molti si chiederanno di cosa sto parlando, ma amici miei, con un po’ di fard ed un po’ di rimmel, vi assicuro che avremmo davanti un grande gruppo. In questi due lavori c’è quanto di meglio si possa chiedere ad una folk/prog band: flauti, whistles, violini, chitarre acustiche, a 12 corde, controcanti, cori e... una pinta di McEwans. Proviamo a scendere nel dettaglio: se vi piacciono le atmosfere allegre dei Morrigan, gli assoli languidi di David Gilmour, la voce roca dei Red Jasper, la briosità ed il romanticismo degli All About Eve (qui possiamo trovare in Heather Findlay anche una clone della grandissima Julianne Regan) o il finale mozzafiato di “Grendel” dei Marillion bene, già ascoltando la suite “The gap is too wide” (in TSoAP) potrete avere tutto questo con, dulcis in fundo, un finale di cornamusa! Cercate le atmosfere un po’ tristi, da sfigati, che tanto adoriamo? Sbagliate indirizzo: le ritmiche spesso sono allegre, quasi pop, ricordano i teutonici November (li potrete trovare nei due brani che aprono FAWS); poi se amate gli ultimi Pink Floyd, “The last climb” vi farà perdere per un momento la ragione. Se a questo punto volete rinsavire, allora armatevi di birra, amici e donzelle, quindi tuffatevi in pista con le scottish-tarantelle Folklore, Shenenigans e Out Of The Inn, vi daranno carica e vi faranno sorridere alla vita! Altre due parole per chiudere il capitolo FAWS: accostereste mai i Pink Floyd ultima era al folk? I Mostly Autumn ci riescono con The Night Sky, provare per credere. E’ un vento gelido, di tormenta ad annunciarci “Winter mountain” (open-track di TSoAP), brano molto vicino ai Red Jasper (dov’è la differenza? Non c’è differenza!): ritmica incalzante, assolo di chitarra, tastiere pompose e voce roca.
Questo lavoro si discosta leggermente dal primo per un approccio più pop-rock: “The great blue pearl” potremmo cantarla in spiaggia attorno ad un falò, stessa sorte per “The spirit of Autumn past”, se non fosse per lo splendido finale strumentale, mentre “Please” può condurci su strade battute da Mr. So&So, Final Conflict e compagnia. Volete saperne di più? Correte nella vostra discoteca di fiducia ad acquistare questi due lavori e sarete soddisfatti.

 

Marco Pierobon

Collegamenti ad altre recensioni

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MANTRA VEGA The illusion’s reckoning 2016 
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