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Guardando la copertina di questo cd mi vengono in mente i famosi viaggi lisergici degli anni '70, e la musica non può che andare nella medesima direzione. Nonostante il primo piano delle tastiere, il disco è davvero molto vario: c'è il pezzo pacato con la voce sognante di Laura Mombrini in bella evidenza ("Dolce metamorfosi"), c'è il pezzo più tirato e vicino a un rock più all'italiana ("Oltre i confini del mondo") e ci sono sperimentazioni vocali e strumentali più o meno spinte ("Dream of music"). L'unica cosa che mi ha un po' spiazzato è la scelta dell'otrdine dei brani: infatti nella prima parte del disco si trovano tutti i pezzi di più difficile fruizione, più psichedelici (con il poco cantato che si limita a fare cori -in inglese- di atmosfera) e meno ritmati. Nella seconda parte invece cominciano i brani cantati in italiano, ben più orecchiabili dei precedenti e più squisitamente prog. Sembra quasi che le due parti dell'album siano state scritte in momenti diversi da persone diverse.... Comunque questo è un difetto solo marginale a mio avviso e i Prowlers hanno fatto di questo "Sweet metamorfosi" davvero un buon disco.
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