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Il ritorno sulle scene dei Prowlers, avvenuto nel 2011 con l’ottimo “Sogni in una goccia di cristallo”, aveva senz’altro fatto gioire gli appassionati che hanno un debole per questa band dagli anni ’90, periodo in cui si misero in luce. Probabilmente non hanno avuto le attenzioni che meritavano, ma è evidente che i musicisti si sono ritrovati in un nuovo momento di felice ispirazione, che hanno voluto celebrare con questo cd registrato dal vivo, in occasione di un concerto tenuto il 17 novembre 2012 al cineteatro Astra di Calcio, in provincia di Bergamo. Si tratta di un live senza sovraincisioni, che magari può risultare non perfetto a livello audio e con lievi errori in fase di esecuzione, ma trasuda calore, passione, emozione, voglia di condividere una musica a suo modo sognante e coinvolgente. Anche sul palco, infatti, i Prowlers riescono a trasmettere quelle emozioni che infondono i loro dischi in studio, merito di quel romanticismo che talvolta sfocia in sentieri più ruvidi, non distanti dall’hard rock, o anche più visionari e psichedelici. In oltre un’ora di musica, il gruppo ci propone cinque composizioni tratte dal loro ultimo lavoro, più estratti vari dagli album precedenti, con punte di grande pathos nell’esecuzione de “La grande quercia” e “Sweet metamorfosi”. La band è affiatata e offre una performance piacevolissima. Parlavamo di romanticismo: le linee melodiche sono sempre affascinanti, specie quando i ritmi sono compassati e le tastiere creano un sound magnetico. E quest’orientamento elegante si incrementa quando a guidare è la voce della cantante, che non cerca la spettacolarità con note altissime à la Annie Haslam o à la Jenny Sorrenti, preferendo puntare, con personalità, sul timbro particolarissimo che da sempre la contraddistingue. Come accennato, non mancano spunti più aggressivi o qualche lunga digressione strumentale con cui la band crea atmosfere impalpabili e vortici sonori più vicini a mondi sonori psichedelici che restano, però, sempre a strettissimo contatto con il progressive, grazie a dinamiche curate nei minimi dettagli e alle preziosissime combinazioni tra i vari strumenti (assolutamente eccellente l’uso dell’ampio parco tastiere). Un plauso, quindi, ad Alfio Costa (tastiere), Laura Mombrini (voce), Roberto “Bobo” Aiolfi (basso), Stefano Piazzi (chitarre), Giovanni “Giana” Vezzoli (batteria e percussioni) che anche dal vivo sfoggiano una proposta musicale all’insegna della qualità e che, merito ulteriore, nonostante le influenze che si possono notare qua e là, vive di vita propria, con la conseguenza che è davvero difficile trovare termini di paragone ben precisi. “Prowlerslive” è quindi un documento sincero e ben rappresentativo di una band che ha scritto bellissime pagine della storia recente del rock progressivo italiano.
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