Gli archivi degli SBB sembrano inesauribili. Ormai si è perso il conto di quanto materiale live degli anni d’oro sia stato pubblicato, eppure continuano ad uscire cose molto interessanti. Anche nel caso di questa registrazione di un concerto a Sopot datato 16 luglio 1979. In realtà, il cofanetto “Lost tapes, vol. 2” conteneva già un cd a testimonianza di questo show (intitolato “Pop Session 79”), che però era stato tagliato in più punti. Invece, il nuovo documento realizzato dalla Gad Records è un doppio album e contiene l’intera prestazione della band, comprendente quindici minuti che mancavano nella versione già disponibile. In quel periodo gli SBB avevano iniziato a suonare in quartetto, visto che alla line-up storica, formata da Jozef Skrzek (voce, tastiere e basso), Apostolis Anthimos (chitarra e percussioni) e Jerzy Piotrowski (batteria), si era aggiunto il secondo chitarrista Slawomir Piwowar, reduce dalle esperienze con Paradoks e con il Czeslaw Niemen di “Aerolit”. Durante un mini tour estivo in patria ebbero l’opportunità di suonare almeno per tre spettacoli a Sopot, dove a Skrzek fu anche consegnato il premio indetto dalla rivista Non Stop come miglior compositore dell’anno. In questi concerti suonarono in formazione ancora più allargata, visto che furono raggiunti sul palco dal trombettista jazz Andrzej Przybielski. Ma veniamo ai contenuti di questo doppio album. Il primo dischetto è occupato da una bella esecuzione della suite “Going away”, introdotta da una lunga introduzione molto suggestiva e seguita dall’intrigante “Deszcz kroplisty, deszcz ulewny”. Siamo di fronte ai più classici SBB di quell’epoca, impegnati in un rock sinfonico di qualità, con belle aperture melodiche, ma sempre pronto a farsi più tosto e ad aprirsi in improvvisazioni. Di esecuzioni del materiale derivante da “Freedom with us” esistono già numerose altre prove discografiche al riguardo, per cui non ci dilunghiamo troppo. Ciò che interessa maggiormente è il contenuto del secondo cd, che presenta ben sei tracce che catturano la lunga improvvisazione insieme a Przybielski. Si parte con un lento e accattivante blues, seguito da una jam più rock, che include il brano “Wizje” e che può anche ricordare un po’ certe soluzioni strumentali care alla Premiata Forneria Marconi. Poi i toni si smorzano, si sperimenta maggiormente con i suoni e con i dialoghi tra i musicisti e ci si inoltra verso quei sentieri jazz-rock tracciati dal Miles Davis di “Bitches brew”, aprendosi anche alla fusion. I sintetizzatori creano strane atmosfere, la tromba viaggia in libertà, i ritmi variano di continuo permettendo accelerazioni mozzafiato e soluzioni più eteree, le chitarre accompagnano elegantemente, ma si lanciano anche in solos incendiari. A rendere ancora più gustoso il piatto servito per l’occasione, sono presenti tre tracce che documentano il soundcheck che precedeva lo spettacolo, per ulteriori ventisei minuti completamente inediti finora. Si tratta più che altro una curiosità, ma è sicuramente piacevole e fa capire ulteriormente come lavoravano gli SBB in quegli anni e come riuscivano ad entrare facilmente in sintonia con musicisti legati all’universo jazzistico (non era la prima volta e non sarebbe stata l’ultima di aperture a collaborazioni di questo tipo). La qualità audio è buona e cattura in pieno lo spirito dell’evento, anche se qua e là viene a galla qualche imperfezione della registrazione, ma è sicuramente interessante la possibilità di ascoltare per intero questa performance.