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Il secondo lavoro dei Trion giunge a quattro anni di distanza dall'apprezzato esordio di "Tortoise"… apprezzato da tutti, a quanto pare, ma che a me parve piuttosto inconcludente, ancorché pregno di sonorità care a chi ama questa musica. Il trio infatti, una sorta di mini-supregruppo del Prog olandese, è nato per dar vita a una musica direttamente derivante dagli anni '70, con massicce dosi di Mellotron ed atmosfere sognanti e piacevolmente vintage. Questo "Pilgrim", pur non stravolgendo queste caratteristiche programmatiche del progetto, si presenta tuttavia più dinamico e maggiormente centrato nei suoi obiettivi: laddove l'album precedente mi suonava poco più di una collezione di brevi momenti strumentali, senza adeguato sviluppo di tema e melodie, questo invece è composto da undici brani veri e propri, sicuramente più completi nella loro struttura, anche se comunque molto brevi; a parte l'iniziale title-track, di quasi 8 minuti, il resto delle composizioni si mantiene infatti tra i 2 e i 6 minuti scarsi. Il tipo di musica proposta tuttavia è sempre lo stesso: il nostro trio in questo senso non ha fatto passi indietro, come detto. Siamo sempre in ambito pienamente anni '70, con un delizioso connubio tra composizioni che rimandano a Genesis, Yes, Camel, Fantasy, Epidaurus… buone ritmiche, finalmente dinamiche ove occorre, e brani ben focalizzati sulla melodia, oltre che sui suoni, con continui tappeti di organo e Mellotron che tuttavia non giocano un ruolo fagocitante sugli altri strumenti, conservando invece una misura che talvolta appare addirittura defilata. In effetti più ascolto quest'album e più mi convinco che sia molto bello, a partire dalla prima traccia, che rimane senza dubbio la migliore, a seguire poi via via con le successive che si snodano gradevolmente una dietro l'altra senza confondersi troppo l'una con l'altra (come avveniva in "Tortoise"), alternando momenti ritmici ad altri più delicati, con abbondanza di deliziose armonie e gradevoli atmosfere, non disdegnando anche brani acustici e soffusi. Un bell'album di delizioso retro Prog, in definitva… nulla di più e nulla di meno.
Da notare che la copertina di quest'album, dopo che la prima era una sorta di omaggio agli Yes e al suo artista di riferimento in ambito pittorico, ovvero Roger Dean, prosegue con questa sorta di omaggio, rimandando in un certo modo alla cover di "Going for the one". Ultima notazione: sul CD sono presenti due bonus-tracks, la prima presentata precedentemente su un sampler dell'etichetta Cyclops, la seconda invece inclusa nel progetto "Spaghetti Epic", anche se rivista e leggermente ritoccata rispetto a quella versione.
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